[AGGIORNAMENTO OTTOBRE 2017] E’ stato lanciato il sito ufficiale di “Che Aria Tira?”. Scoprilo su http://www.cheariatira.it: qui troverai tutte le informazioni sul progetto di cittadinanza attiva e citizen science per la realizzazione della prima rete indipendente di centraline low-cost per il monitoraggio della qualità dell’aria.
Oggi abbiamo letto dell’appello di ben 272 Medici contro l’inceneritore. In risposta a questa presa di posizione sono uscite molte dichiarazioni tese a tranquillizzare l’opinione pubblica. Tutti coloro che sono stati chiamati in causa hanno dichiarato che la Piana Fiorentina è un territorio sano, che l’inquinamento è sotto controllo e che l’inceneritore inciderebbe in minima parte rispetto ad altre fonti di inquinamento.
Le domande che ci vengono in mente sono molte e tra queste ne abbiamo selezionate alcune.
- Come si fa a parlare con questa tranquillità e sicurezza visto che nel territorio in questione (Firenze Nord, Campi Bisenzio, Calenzano e Sesto Fiorentino)non esiste nessuna centralina di rilevamento della qualità dell’aria dal 2010 e dunque non esistono dati?
- Come si fa a parlare di attenzione sanitaria e ambientale quando l’inceneritore vicino, quello di Montale, l’estate scorsa, nonostante sia dotato della BAT (Best Available Tecnology) prevista per Firenze, ha sforato costantemente i già alti limiti di legge e per questo è stato anche bloccato per alcuni mesi? A seguito di questi “incidenti” la magistratura ha aperto un’inchiesta e l’Ordine dei Medici di Pistoia si è schierato contro l’inceneritore. Perché si dimenticano esempi così vicini in termini di tempo e spazio?
- Come si fa a parlare di attenzione sanitarie e ambientale quando analizzando i pochi dati sanitari a nostra disposizione, e paragonandoli con quelli della terra dei fuochi, si scopre che nei comuni della Piana Fiorentina si sta peggio?
- Ed infine come si fa a parlare di attenzione sanitarie e ambientale quando anche la direttrice dell’Istituto Superiore di Sanità lancia l’allarmeaffermando che «c’è un elemento di cui tenere conto, il contesto territoriale in cui l’impianto si va a inserire. Se la pressione degli inquinanti in una data area è troppo alta, allora anche un impianto di incenerimento, che pure inquina poco, può diventare insostenibile: quel poco può diventare troppo» (Maggiori dettagli su: http://www.perunaltracitta.org/2016/06/14/inceneritore-firenze-bocciato-dallistituto-superiore-sanita-insostenibile-un-contesto-inquinato/).
Ai Direttori delle testate giornalistiche suggeriamo una domanda da fare ai due candidati alla guida di Sesto Fiorentino: Lei è a conoscenza che in tutto il territorio della Piana Fiorentina (per la precisione nei comuni di Campi Bisenzio, Calenzano, Sesto Fiorentino e Firenze Nord) non è presente dal 2010 nessuna centralina ARPAT di rilevamento della qualità dell’aria? Proprio per sopperire a questa mancanza di dati oggettivi e scientifici i comuni di Campi Bisenzio e Calenzano hanno già votato due mozioni per la richiesta di installare nuove centraline sul territorio comunale. Lei, come futuro sindaco, cosa ne pensa e intende fin da subito sostenere iniziative di questo tipo?
Detto questo, andiamo nello specifico, ci aiuta l’articolo “La rappresentatività spaziale delle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria di Firenze secondo ARPAT e LaMMA. Considerazioni critiche”, di Daniele Grechi, pubblicato sull’autorevole rivista Epidemiologia e Prevenzione (2016; 40 (2)http://www.epiprev.it/attualit%C3%A0/epichangeprima-i-dati-reali).
Che la situazione ambientale attuale sia fortemente compromessa è riconosciuto anche dalla Regione Toscana, la piana è classificata come “area di superamento o a rischio di superamento” dei valori standard di riferimento normativo, soprattutto per gli inquinanti secondari come NO2 e O3 o parzialmente secondari come PM10. “La Piana fiorentina, territorio a NO dell’abitato di Firenze e ricadente nei confini amministrativi di Campi, Sesto e Calenzano, è sede di numerosi insediamenti industriali, di centri commerciali, di infrastrutture quali autostrade e aeroporto. Ciò comporta una notevole pressione ambientale in particolare sulla matrice atmosfera, dovuta alle emissioni primarie (convogliate e diffuse) dalle attività produttive, dagli insediamenti civili, dal traffico leggero e pesante. Inoltre la situazione orografica e meteorologica è sfavorevole alla dispersione degli inquinanti atmosferici, la popolazione residente nella zona, stimata in circa 150mila abitanti, è esposta ad elevati livelli di inquinamento.”Nonostante questo ARPAT ha dismesso nel 2010 le due stazioni di rilevamento attive nella piana. Lo studio di ARPAT e LAMMA del Marzo 2015, conferma questa scelta, infatti le stazioni di rilevamento di Firenze Bassi, Scandicci e Signa vengono individuate come rappresentative rispettivamente di Calenzano, Sesto Fiorentino e Campi. Il lavoro si riferisce agli inquinanti particolato inferiore a 10 micron (PM10), biossido di azoto (NO2) e ozono (O3) e a tutto il territorio regionale. Già qui si nota un’assente importante, sono gli inquinanti particolato inferiore a 2.5 micron (PM2.5).
Ma come più volte correttamente indicato nel Rapporto, i risultati del lavoro possono essere affetti da ampi margini di incertezza, relativa ai modelli teorici, all’approssimazione dei dati di input, alla difficoltà o impossibilità pratica di verifiche in campo. Tanto che, ripetutamente, si accenna alla necessità di rivedere il rapporto a seguito di approfondimenti e verifiche. Ecco, questa incertezza sulla reale rappresentatività delle centraline esistenti diventa certezza se, come si fa nel lavoro sopra citato di Daniele Grechi, si confrontano i dati sperimentali di ARPAT che abbiamo a disposizione. Utilizzando i rilevamenti delle stazioni di Sesto Fiorentino e Campi, dismesse nel 2010, risulta infatti evidente come i dati di entrambe si discostino significativamente dalle stazioni di Scandicci e Signa. “Il confronto fra i dati rilevati nelle stazioni dismesse e in quelle presunte rappresentative dell’intera Piana dimostra l’inconsistenza di questa conclusione.” Ossia le stazioni di rilevamento esistenti non sono rappresentative. Quand’anche la rappresentatività ci fosse, sarebbe stata valutata per gli anni pregressi ma certamente risulterebbe inficiata a seguito dei numerosi e significativi nuovi insediamenti previsti (inceneritore, aeroporto, stadio, etc…).
Concludendo, in un area critica come quella della piana che si estende da Firenze a Prato e’ necessario un monitoraggio reale e puntuale della qualità dell’aria e con uno spettro ampio di inquinanti. Solo investendo in un serio programma di monitoraggio si potranno conoscere le reali condizione di Firenze e della piana fiorentina attuali e a seguito degli eventuali nuovi insediamenti previsti (va bene fare previsioni modellistiche ma andrebbero anche verificate sul campo altrimenti diventano solo atti di fede!). E questo i Comuni di Campi Bisenzio e Calenzano lo hanno già chiesto votando ben due mozioni favorevoli alla attivazione di centraline di rilevamento e analisi della qualità dell’aria nei propri territori comunali.
Inoltre è necessario un serio progetto di monitoraggio epidemiologico su tutte le patologie correlate all’inquinamento, solo così si potranno evidenziare le eventuali conseguenza che questo comporta sulla salute dei suoi abitanti. Leggiamo ad esempio in un recente articolo sul prestigioso British Medical Journal (http://bmjopen.bmj.com/content/6/6/e010004.full) della relazione tra disturbi psichiatrici nei bambini e negli adolescenti e inquinamento dell’aria, in particolare si nota che gli effetti sono descritti per valori di NO2 molto bassi. Si noti che, da un computo banale, confrontando i dati contenuti nell’Autorizzazione Integrata Ambientale dell’impianto di incenerimento di Firenze-Sesto Fiorentino con studio sugli inquinanti per traffico veicolare di Firenze effettuato dal Centro Studi Sistemi Complessi Università di Siena, si trova che l’inceneritore è autorizzato ad emettere NOx fino al 57% di quelli emessi da tutto il traffico veicolare del tratto A11 Peretola-Firenze Nord.
Noi Mamme NO Inceneritore riteniamo che questa mancanza di dati e di risposte sull’inquinamento non sia più tollerabile e abbiamo deciso di autocostruirci delle centraline di misurazione della qualità dell’aria e di disporle su tutto il territorio della Piana Fiorentina così da dare vita un progetto, come già successo in molte città europee, di automonitoraggio. Per questo da circa un mese abbiamo lanciato un progetto di crowdfunding (raccolta fondi) su internet che in pochissimo tempo ha già riscosso un incredibile successo. I dettagli del progetto si possono trovare qui: http://cheariatira.mammenoinceneritore.org
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