Sulla bandiera del nostro comitato era scritto: NO INCENERITORE, SI’ ALTERNATIVE.
Finalmente, a Firenze, dopo una quarto di secolo, possiamo celebrare una vittoria: il no all’inceneritore è definitivo.
Riguardo alle alternative siamo ancora molto indietro, purtroppo, ma oggi è doveroso celebrare una vittoria definibile storica: il 30 Ottobre 2024 ALIA ha finalmente firmato il protocollo di intesa con Regione Toscana, ATO Toscana Centro e i Comuni di Firenze e di Sesto Fiorentino, che sancisce definitivamente il no all’inceneritore di Firenze, rinunciando al procedimento giudiziario ancora pendente davanti al TAR Toscana.
Una vittoria portata avanti in primis dai cittadini con molta fermezza, motivazione e …creatività.
La contrapposizione tra comunità locali e decisori politici inizia già nel 2000: le amministrazioni locali decidono che la miglior soluzione per la gestione dei rifiuti della Toscana Centrale è la costruzione di un impianto di incenerimento nella cosiddetta Piana Fiorentina. Un’idea che rispolvera, in chiave tecnologicamente più avanzata, ma non meno dannosa per la salute, una soluzione già drammaticamente testata dalla popolazione della piana fiorentina con l’impianto di incenerimento di San Donnino, chiuso per grave inquinamento ambientale nel luglio 1986. La vicenda di San Donnino crea un’esperienza di lotta dal basso delle comunità locali, consapevoli di voler decidere del proprio territorio e della propria salute. Il filo di questa lotta è stato tenuto vivo dai comitati, con forza, con intelligenza e con l’enorme impegno di ogni persona coinvolta: nascono il Coordinamento dei comitati per la piana, l’Assemblea per la piana contro le nocività, si intentano le cause legali, mentre gli uomini del fare, i nostri amministratori, decidono di decidere, sull’onda della diffusione di un’informazione pubblica paternalistica e scandalosamente carente: “costruiremo un meraviglioso termovalorizzatore, che scalderà le nostre case, sarà bellissimo viverci accanto con i nostri bambini”.
https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/linceneritore-a-case-passerini-chiuso-049d172d
La parola inceneritore viene appunto associata ad una piccola frazione, Case Passerini, per distoglierla dalla collocazione geografica di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Firenze e viene mascherata con una inventata allo scopo, termovalorizzatore, nel tentativo di far apparire che si sta portando valore e non una fregatura: inquinare per certi aspetti più che con la discarica, senza provare ad attivare politiche di riduzione dei rifiuti.
Nel 2012 Quadrifoglio sceglie come partner tecnologico la multiutility emiliana Hera e mette l’acceleratore al progetto.
Nel dicembre del 2014 in una piccola assemblea al circolo 334 di Brozzi, uno sparuto gruppo dei comitati storici, che ha avuto il grandissimo merito di tenere viva la fiammella della protesta, informa un altrettanto sparuto gruppo di genitori della zona che il progetto dell’inceneritore di Firenze, di cui hanno sentito parlare negli anni scorsi e che pensavano naufragato, in realtà sta per essere autorizzato. Nel giro di pochissimo tempo scatta la reazione fiorentina, fin qui assente, con l’esplosivo comitato Mamme No Inceneritore, prima un nucleo di genitori delle scuole elementari di Brozzi, Peretola e Quaracchi, poi dilaga l’incendio della protesta a Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino (territorio dove si sarebbe dovuto realizzare l’impianto). Una lotta fatta di creatività, con flash mob, uso dei social media, coinvolgimento del mondo della musica e della cultura (2015), una lotta che porta la periferia al centro, con una grande manifestazione nel maggio 2016 che termina in Piazza della Repubblica a Firenze. Una lotta fatta anche di tanti volantinaggi e incontri con cittadini, istituzioni e decisori, auto-formazione e informazione capillare, tecnicamente attenta e fondata, che riesce a imporre credibilità e un cambiamento culturale sulla gestione dei rifiuti. Una lotta che tiene il fiato sul collo alle Amministrazioni di Firenze, Sesto, Campi e Calenzano, alla Regione Toscana quando ancora non c’era nessun sindaco nell’area metropolitana contrario all’opera.
Piano piano tutte le Amministrazioni si allineano al NO INCENERITORE SI’ ALTERNATIVE, adesso, dopo 24 anni, anche Quadrifoglio-Qthermo-Alia.
Bellissimo assistere oggi al tramonto definitivo del progetto dell’inceneritore di Firenze.
Doveroso celebrarlo e ricordare, doveroso farne memoria storica.
Grazie a tutte e tutti per il contributo dato in questa grande prova di civismo.
Articolo di copertina dal Giornale del Bisenzio, di venerdì 8 novembre 2024, pagina 24 e 25.