Innanzitutto ci teniamo a chiarire che la parola “termovalorizzatore” è utilizzata solo in Italia, in tutto il mondo, sia che si tratti di impianti che contribuiscano al riscaldamento o che servano solo a smaltire i rifiuti, si parla di inceneritore. Perché quello che fanno è bruciare i rifiuti.
Inoltre al momento non c’è un piano che preveda l’uso dell’energia prodotta dall’impianto fiorentino, di certo non sarà usufruibile dai cittadini della zona (il riconvertimento di tutto l’impianto non è previsto e avrebbe costi altissimi) e l’unico vantaggio attuale è semplicemente la minor richiesta di elettricità per l’impianto stesso.
A nostro avviso ci sono diversi motivi che ci fanno indurre a valutare altre strade e alternative a quello dell’incenerimento. Strade che già molte amministrazioni hanno adottatto con grande successo in molti parti di Italia e che sempre più comuni, province e regioni stanno adottando.
Di seguito elenchiamo alcuni punti nodali (in costante aggiornamento):
- Problemi per la salute;
- Problemi per l’ambiente;
- Esistono alternative reali che funzionano nella gestione dei rifiuti
- L’inceneritore costa troppo (arricchendo pochi) e non porta a un guadagno per le amministrazioni o a un risparmio per i cittadini mentre le alternative costano molto meno e producono più reddito per le amministrazioni e più risparmio per i cittadini
- Un’inceneritore non chiude veramente il ciclo dei rifiuti.