2 percorsi possibili per smaltire i rifiuti a Firenze, Prato e Pistoia

Ci sono alternative concrete agli inceneritori per smaltire i rifiuti che costano meno e non nuocciono alla salute e all’ambiente. Perché ostinarsi a percorrere una strada palesemente sbagliata e fallimentare?

Ecco un info-grafica che mette a confronto le due strategie per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti delle province dell’ATO Centro (Firenze, Prato e Pistoia). In calce le note tecniche che riportano documenti ufficiali e dati certi di confronto.
La nostra scelta come Mamme No Inceneritore è palese, e la tua?

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Avrai una sintesi efficace e dati puntuali per argomentare che la strategia vincente per tutti (ambiente e salute) è quella di rinunciare al progetto scellerato dell’inceneritore di Firenze (loc. Case Passerini a Sesto Fiorentino) e dire sì a una valida e concreta alternativa sostenibile…ed economica.

 

TERMOVALORIZZATORE + RACCOLTA A CASSONETTO

  1. Costerà un minimo di 180 milioni di euro, come da Piano Economico Finanziario di Qthermo.
  2. La raccolta differenziata nella provincia di Firenze (1 milione di abitanti) è al 52%, come da dati ISPRA 2014.
  3. Il rifiuto da trattare è di 273 kg/abitante anno, come da dati ISPRA 2014 per la provincia di Firenze (1 milione di abitanti).
  4. Come dichiarato da QThermo, l’impianto sarà costruito in 2 anni e mezzo.
  5. Il costo pro capite medio della TARI è di 180 euro/anno, dedotto dal piano di ambito ATO Centro, con riferimento all’anno 2014.
  6. 10.000 tonnellate di residuo tossico pericoloso sono polveri e ceneri volanti intercettate al camino, il 5% del totale (198.000 t/anno) dei rifiuti inceneriti, come da Piano Economico Finanziario di Qthermo.
  7. 38.000 tonnellate di residuo da smaltire sono scorie e reflui, pari al 19% del totale (198.000 t/anno) dei rifiuti inceneriti, come da Piano Economico Finanziario di Qthermo; sarà necessario verificarne l’assenza di pericolosità e tossicità per l’ambiente.
  8. Potrà emettere ogni ora 170.000 Nm3 di fumi tossici contenenti sostanze tossiche e inquinanti: 6,7 tonnellate di particolato (compreso Pm 2,5 e ultra-fine, il più pericoloso per la salute), 94 tonnellate di ossidi di azoto, 134 kg di mercurio e altrettanti di cadmio e altri inquinanti, cancerogeni e interferenti endocrini, come diossine, Ipa e Pcb, tutti in grado di passare dalla madre al feto e interferire con le fasi più cruciali dello sviluppo. Queste sono le emissioni massime calcolate sulla base di quanto QThermo ha garantito di poter rispettare in ogni fase del processo; si tratta delle massime concentrazioni previste al camino nelle condizioni operative. Per molti inquinanti tali valori coincidono con i limiti di legge fissati per Nm3.

 

FABBRICA RECUPERO MATERIALI + RACCOLTA PORTA A PORTA

  1. Da 5 a 10 milioni di euro di costo stimato, per la ristrutturazione dell’impianto di trattamento di Sesto Fiorentino, sulla base dei costi di revamping previsti a Massarosa (Lucca) per un impianto analogo.
  2. La raccolta differenziata nella provincia di Treviso (890.000 abitanti) è al 82%, come da dati ISPRA 2014.
  3. Si ipotizza un rifiuto da trattare di 65 kg/abitante anno, come da dati ISPRA 2014 per la provincia di Treviso (890.000 abitanti).
  4. Per la ristrutturazione dell’impianto di trattamento di Sesto Fiorentino e per l’incremento della percentuale di raccolta differenziata all’82% sarà necessario un anno. Analogo incremento è stato raggiunto ad Empoli tra il 2011 e il 2012 con l’introduzione del porta a porta con tariffazione puntuale (dati ISPRA).
  5. Nella provincia di Treviso, il costo pro capite medio della TARI è di 100 euro/anno, con riferimento all’anno 2014, come da osservatorio O.R.SO.
  6. Non c’è nessun residuo tossico pericoloso, che necessiti di essere smaltito in discariche speciali.
  7. 35.000 tonnellate sono il residuo da smaltire, calcolato su un bacino di 1 milione di abitanti; questo tipo di impianto recupera infatti il 50% del totale del rifiuto trattato. Il residuo diminuirà nel tempo con il miglioramento delle procedure e degli impianti di trattamento, che permetteranno un ulteriore recupero di materiale, come già avviene in altre realtà. Quello che in questa prima fase andrà in discarica sarà un inerte praticamente privo della frazione organica, che non sprigiona gas serra, né produce percolato pericoloso per l’ambiente.
  8. Non ci sono fumi tossici e le emissioni pericolose in atmosfera sono trascurabili, in quanto il trattamento dei rifiuti avviene a freddo, meccanicamente e/o manualmente senza trasformazione di stato dei materiali.